Un problema emergente
Complice il sempre più assiduo viaggiare, il muoversi delle persone da un continente all’altro, in questi ultimi anni si sta assistendo ad un esponenziale aumento di casi di infestazioni dovute alle cosiddette cimici del letto, conosciute anche come “bed bugs”. Le cimici del letto (Cimex lectularius) sono insetti ematofagi visibili ad occhio nudo, la cui morfologia consente loro di infiltrarsi praticamente ovunque.
Si cibano di sangue, prevalentemente umano, di notte, attratte dal calore del corpo e dalle emissioni di anidride carbonica e sono particolarmente abili a nascondersi dalla luce durante il giorno.
Si riscontrano più facilmente nei luoghi dove la gente dorme, quindi in hotel e strutture ricettive di ogni genere. Generalmente si concentrano nei letti e in prossimità dell’ospite: materassi, guanciali, basi e testiere del letto.
Altri luoghi dove le cimici del letto spesso si nascondono sono tende, angoli di armadi e di altri mobili, crepe nei muri, zoccolini o risvolti della carta da parati, in particolare vicino al letto. Le cimici del letto adulte, la cui grandezza va dai 5 ai 7 millimetri, sono di colore marroncino, mentre diventano rossicce dopo un pasto a base di sangue.
Per quanto riguarda gli stadi di sviluppo, le cimici dei letti possono deporre fino a cinque uova al giorno per un totale di 500 in tutta la vita.
In spazi abitati, a temperatura media, passano circa cinque settimane dalla schiusura dell’uovo al raggiungimento dello stadio adulto.
Nessuna categoria alberghiera può sentirsi al sicuro o vantare di esserne esente, perchè la loro presenza non è correlata a livello di igiene o alla sua mancanza: rappresentano quindi una grave minaccia per l’intero settore alberghiero che rischia di pagare un prezzo altissimo sia in termini economici - con elevate spese di disinfestazione e riduzione del fatturato - che di reputazione e di immagine.